Amilcare Ponchielli, nato nel 1834, è il brillante compositore di Parderno (provincia di Cremona) che ci ha lasciato questo capolavoro intitolato La Gioconda. Oggi ascoltiamo la Danza delle ore, una ballabile che fa parte dell’opera e che racchiude in sè tutto l’estro di questo compositore non troppo conosciuto.
Dopo una leggera introduzione che ci porta lontano con la mente, tra piccoli rintocchi cadenzati del triangolo e qualche pizzicata d’arpa, ecco che al minuto 2.03 troviamo la melodia che ci fa quasi volteggiare nell’aria. Gli archi e i fiati dialogano e ci accompagnano nella composizione fino al gran can-can finale.
Ponchielli è nato nell’epoca sbagliata: la sua produzione è stata oscurata da quella degli altri astri nascenti della composizione italiana. In altre epoche avrebbe potuto avere ben altra fortuna, ma forse è stato meglio così. Si, perchè con le sue preziose dritte ha formato musicisti come un tale Giacomo Puccini…
Pare che La Gioconda fino ai primi anni Ottanta fosse un’opera “di repertorio”, rappresentata spesso nei teatri; io ancora non esistevo, ma il numero di incisioni di quel periodo sembra darne conferma. E la Danza delle Ore figura in Fantasia di Disney insieme alle composizioni di grandi titani. Quindi temo che Ponchielli sia “passato di moda” negli ultimi tempi, sicuramente a torto. Davvero potrebbe aver avuto maggior fortuna, se non fosse nato nel secolo che ha visto, direi, la più grande concentrazione di geni dell’opera.
L’opera lirica è un patrimonio di tutti e soprattutto dell’Italia! Ed è bello sapere che qualcuno ha passioni simili! Se ti interessa ho un blog sulla lirica (anche se non ci scrivo da mesi) reinetor.wordpress.com Saluti : )
Sono finita tempo fa tra le pagine del tuo Monsalvat: è un peccato che tu abbia abbandonato quel blog!
Questo grande patrimonio va non solo tutelato (nel triste senso di “preservato dall’estinzione”), ma tenuto vivo: è sempre un piacere scoprire appassionati d’opera tra le fila della nostra generazione. 🙂
Grazie per l’incoraggiamento e soprattutto per l’apprezzamento! Non lo so, forse credo che quel blog faccia parte ormai di un periodo della mia vita che è passato, però l’arte e la bellezza dell’opera non passano mai, infatti anch’io sono contento quando sento di appassionati di lirica anche giovani : )
Ponchielli? Ma mi sdogani il povero Clementi! Nei conservatori dileggiato per le sonatine e odiato per il magnifico e arduo Gradus ad Parnassum. Horowitz, Tipo, Michelangeli, hanno tentato questa impervia strada dello sdoganamento con delle incisioni -mirabili quelle della Tipo- ma niente…
(il suo addobbo stellico è caduto a fagiuolo con le altre strenne natalizie…) 🙂
Che meraviglia! Il tempo gli renderà grazie, ne son sicuro!