Nel 1988 in questa città viene fondata una piccola cooperativa che negli anni diventerà un gigante del commercio equo e solidale a livello mondiale. Altromercato è un consorzio fondato da Rudi Dalvai, Antonio Vaccaro e Heini Grandi con l’obiettivo di promuovere un altro tipo di commercio rispetto a quello di “sfruttamento intensivo” da parte di multinazionali occidentali ai danni dei produttori del terzo mondo.
Il consorzio collega gli artigiani e produttori del sud del mondo direttamente agli acquirenti dei paesi sviluppati. Emarginati dalle regole stringenti del mercato internazionale, questi piccoli artigiani possono continuare l’attività economica a patto di osservare alcune regole. Altromercato infatti richiede il rispetto dei diritti umani e della dignità di uomini, donne e dei bambini, e al contempo incentiva anche l’agricoltura biologica, il rispetto dell’ambiente e promuove la democrazia partecipativa in paesi con una situazione politica instabile.
Il tema è vastissimo: fare una sintesi è molto complesso e potrebbe sfociare in una serie di facilonerie. In questo caso trattiamo delle proposte alternative di Altromercato ma il settore è tormentato da grandi questioni irrisolte, come ad esempio il divario tra Nord e Sud del mondo, le borse merci globali e il WTO, il Fair Trade e la lotta contro le grandi multinazionali sementiere come Monsanto.
Oggi il Consorzio raggruppa 124 soci che collaborano con produttori dall’Asia, Africa e America Latina. I prodotti si possono trovare in oltre 350 Botteghe del Mondo (il nome dato ai negozi di proprietà dei soci) disseminate in tutta Italia, ma anche su scaffali dedicati nei principali supermercati italiani. Sono in vendita generi alimentari: riso, cioccolato, the, caffe e altri cibi, ma anche prodotti per il benessere, abbigliamento, bomboniere, oggetti per la casa e così via. Un vasto assortimento di prodotti “paralleli” a quelli che possiamo trovare in un qualsiasi supermercato, ma con la certezza del rispetto dei principi su cui si fonda Altroconsumo.
La crisi morde e la gente tende a risparmiare dove non si dovrebbe: l’alimentazione. Tuttavia essere consumatori consapevoli è una valore a cui ognuno di noi dovrebbe aspirare. Comprare un pacco di caffè o una barretta di cioccolato è un’azione non solo economica, ma anche politica e sociale. Bisogna stare in guardia da slogan altisonanti, ma la possibilità di scegliere i prodotti da acquistare dà un potere a noi, cittadini del primo mondo, di contribuire al progresso e al miglioramento delle condizioni di altri uomini che, ad oggi, sono sudditi.
Amo “altroMercato” ci sono due punti nella mia città e spesso mi reco per vedere la bellezza delle cose esposte e “tutto quello che contengono”. Compro spesso i “pupazzi”, quelli di tessuto per mio nipote. Pupazzi che racchiudono tutta quella genuinità che la globalizzazione ci ha perdere. Sono stato a Bozen, ma non sapevo che tutto fosse nato lì!
La prova che l’Italia e tanti italiani hanno capacità e qualità per ideare e proporre attività di successo in qualsiasi settore dell’economia.
“Comprare un pacco di caffè o una barretta di cioccolato è un’azione non solo economica, ma anche politica e sociale.” è così! Bel pezzo.
Iniziative che scaldano il cuore e spronano a saper… sopravvivere!
Capisco il punto di vista, il problema è che la bottega equo-solidale nella mia città in alcune cose come prezzi non è poi così …. economica o meglio non ha prezzi molto “concorrenziali” per porsi come alternativa alle cose meno sane e più “sporche”
Ridurre i costi a favore dei benefici è una cosa ovvia e istintiva per noi, tuttavia si può anche magiare meglio cercando anche di prendere le cose a kilometro zero (kn famiglia facciamo così andando a prendere quanto più possiamo in un piccolo negozietto comprando per lo più prodotti locali)
È vero, i prezzi sono spesso più alti. Oggi fortunatamente abbiamo la possibilità di scegliere i prodotti, ed essere consumatori consapevoli è il traguardo che stanno raggiungendo in molti. Il kilometro zero è senz’altro interessante, troppo spesso la filiera produttiva è troppo lunga e penalizza i produttori, non solo quelli lontani ma anche i nostri. In questo caso sono i consumatori a detenere il “potere”, speriamo che molti di più acquisiscano questa consapevolezza!
Non sapevo che Altroconsumo fosse stato fondato a Bolzano. Spesso capito nei loro negozi, ma quest’anno i prezzi mi sono parsi particolarmente cari. In realtà, quando compro qualcosa, mi chiedo sempre quanto questo genere di distribuzione aiuti davvero i piccoli produttori.
Altromercato é la dimostrazione che si può fare economia rispettando l’Ambiente e pagando il giusto prezzo alle persone che lavorano …la nostra Onlus nei suoi negozi commercia molti prodotti di Altromercato