Nell’Italia dell’epoca napoleonica, per un breve periodo è esistita la Repubblica Cisalpina, istituita da Napoleone sull’onda degli stravolgimenti provocati dalla Rivoluzione Francese. Questo importante evento storico, con il proprio carico ideologico, è andato ad intaccare ogni aspetto della società provocando una grande trasformazione che andava in qualche modo incanalata e che doveva essere basata su regole precise.
Stando alle critiche dell’abate Antonio Rosmini, che ha crititicato Melchiorre Gioia definendolo ciarlatano, possiamo concludere che qualche elemento di novità fosse contenuto in quest’opera. Si, perchè il “vecchio” e conosciuto Galateo overo de’ costumi è stato scritto da Giovanni Della Casa: forse il severo abate si spaventava all’idea che l’etica sfuggisse dalle mani della Chiesa. O forse perchè lo scrittore emiliano si faceva pagare dai potenti per elogi in loro favore. Moralizzatore da quattro soldi o innovatore? Non tocca a noi rispondere. Per quanto riguarda l’opera, il “Nuovo Galateo” è scorrevole e interessante e una cosa è certa: il buon Melchiorre sapeva scrivere.
Mi fa piacere che il buon Melchiorre sapesse scrivere, ma che si facesse pagare…
Molti uomini (e donne) dovrebbero aprire quel volume anche oggi…