Dopo la presa della Bastiglia, in tutta Europa si accesero focolai rivoluzionari. La borghesia organizzava rivolte, in cerca di un rovesciamento dell’ordine sociale. Al dominio nobiliare e alle monarchie si contrapponeva un nuovo e inesplorato modello, non del tutto definito, che doveva assicurare maggiori diritti agli sfruttati sudditi. Con il successivo avvento di Napoleone, l’assetto geopolitico europeo ha cambiato volto, e la spinta rivoluzionaria del comandante corso ha contribuito al lungo processo che, sotto il nome di Risorgimento, portò all’Unità d’Italia.
È noto a tutti il legame che Napoleone ha avuto con il nostro Paese, che ha amato e bistrattato. Nel 1805 volle fregiarsi del titolo di Re d’Italia, e da allora iniziò la deportazione delle opere d’arte in Francia, fu vittima dell’esilio all’isola d’Elba e altre vicende arcinote. Prima di tutto questo, a quasi un decennio dalla rivoluzione francese, Napoleone ancora generale scese in Italia. Carica di ideologia era la bandiera che sventolava tra le folle rivoluzionarie francesi e l’esercito, omaggiata in seguito dai grandi pittori francesi come Delacroix, che servì da base per la bandiera della prima repubblica napoleonica in Italia: la Repubblica Cispadana.
Fondata a cavallo tra il 1796 e il 1797 a Reggio Emilia come stato fantoccio a comando francese, la Repubblica Cispadana si è dotata di una bandiera a tre fasce orizzontali: rosso, bianco e verde. Solo l’anno successivo, la più ampia Repubblica Cisalpina ha istituito la bandiera a tre strisce verticali come vessillo militare e non ancora bandiera nazionale. Forma e colori sono stati poi mantenuti nel Regno d’Italia napoleonico, durante le tre guerre d’Indipendenza e nello stato unitario.
Il Tricolore italiano è stato finalmente riconosciuto anche dalla Repubblica Italiana, ed inserito nella Costituzione dall’Assemblea Costituente. L’articolo 12 recita: La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Oggi la bandiera italiana sventola sui palazzi istituzionali, sui musei e sui balconi delle case. In quella bandiera si sono identificati migliaia di patrioti risorgimentali e gli italiani dell’Italia moderna. Questo grande sogno è racchiuso nel Tricolore, simbolo di un Italia ancora giovane ma dalle grandi forze. Quanto è forte questo richiamo all’Unità? Gli italiani “da fare” sono stati fatti, all’alba del 2014? Non è facile rispondere, ma guardando indietro vedediamo un cammino che, ormai, appare segnato.