Come si posiziona l’Italia nei risultati dei test PISA?

Da pochi giorni sono usciti i risultati dei test PISA (Programma per la valutazione internazionale dell’allievo) per quanto riguarda il 2012. In Italia non viene dato loro molto peso, ma l’interesse per questo metodo di valutazione globale creato dall’OCSE nel 2000 sta crescendo, conquistando i titoli dei principali quotidiani. I risultati del 2012, come quelli degli anni scorsi, mostrano come la media italiana sia più bassa rispetto alla maggior parte dei paesi sviluppati.

Su questo dato pesa il divario nord-sud, che incomincia proprio nella scuola e si riflette nei risultati. Nel triveneto infatti troviamo punteggi molto alti, addirittura ben sopra la media mondiale, mentre le regioni del Sud come la Basilicata il Molise confermando il basso punteggio di dieci anni fa. Analizzando piú a fondo i risultati raggruppati in tre aree disciplinari quali matematica, lettura e scienze, si nota peró come l‘Italia sia davanti agli Stati Uniti, alla Svezia e molto vicina alla Norvegia.

PISA_FULL_LITERACY_WEBIl rialzo annuo in matematica è del 2,5%, emulato da paesi emergenti come Brasile, Messico e Turchia ma con la differenza che la nostra percentuale viene calcolata partendo da una base piú ampia, quindi il balzo assume proporzioni notevoli. Ma come é possibile tutto ciò, dopo anni di tagli alla scuola pubblica? Nessuno sa rispondere. Forse per studiare matematica serve solo un libro, un buon insegnante e la motivazione allo studio? Ci aspettiamo una serie di ragionamenti su questo dato.

L’Italia non fa bella figura tra le “tigri” asiatiche come Sud Corea, Giappone e Singapore che dominano la classifica, ma neanche tra gli stati europei. Tuttavia, il risultato ci permette di avere qualche piccola soddisfazione. Personalmente apprezzo che la valutazione abbia considerato matematica e scienze come principali aree disciplinari per valutare la preparazione degli studenti. Nella societá globalizzata, la tecnologia ha ormai invaso le nostre vite, e tutte le scienze dipendono dalla matematica e viceversa. La conoscenza tecnologica é potere. È ora di appendere questi test sulle mura del ministero dell’Istruzione e lavorare ad una riforma capace di incidere positivamente sui risultati.

In matematica il Friuli Venezia Giulia ha 523 punti e la Lombardia ne ha 517, un risultato che porterebbe queste regioni nella top15 mondiale. Il livello dell’istruzione del nord Italia non ha quindi niente da invidiare ad altri stati, ma é ora che la classe politica e, sopratutto, l’opinione pubblica dell’Italia intera pensino veramente a cambiare la cultura dello studio. Tra alcuni poli di eccellenza si nasconde una grande massa di studenti ben al di sotto della media mondiale, una piaga che nel Meridione assume dei contorni preoccupanti. Allora forza, prendiamo questi risultati non come una condanna ma un punto da cui partire per migliorare il nostro sistema scolastico.

Un paese con scarsissime risorse naturali ha basato il proprio sviluppo economico sulla trasformazione industriale e sullo sfruttamento dell’ingegno. La scuola è dove tutto questo ha inizio, dove un euro investito oggi sono dieci euro domani. Il messaggio è semplice, e tocca a tutti noi cittadini capirlo ed esigere più investimenti nell’istruzione primaria, secondaria e superiore secondo un reale metodo meritocratico.

Simone Peterzano. Il Maestro di Caravaggio in Mostra al Castello Sforzesco.

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, ha avuto una breve vita. In un periodo di passaggio dalla pittura rinascimentale a quella barocca, il giovane ha introdotto un particolarissimo uso della luce e l’analisi accurata dell’animo umano dipingendone i drammatici e realistici effetti nelle pose.

Nato nel 1571, Caravaggio viene istruito da un maestro milanese nel suo studio. Dal 1584 e per altri quattro anni, il giovane pittore impara dal meno conosciuto Simone Peterzano. Noto solo per essere stato il “maestro di..”, questo pittore è stato uno dei grandi esponenti della pittura rinascimentale lombarda.

Peterzano nasce nel 1540 a Bergamo ed è a sua volta allievo di Tiziano a Venezia (quali coincidenze…). Finito l’apprendistato affresca monasteri nell’area milanese e finisce diverse tele. In questo periodo dipinge la famosa Pietà e gli affreschi della Certosa di Garegnano. Attraverso i suoi dipinti si intuisce una primitiva analisi dell’illuminazione che il suo allievo svilupperà e studierà con grande dedizione. Tutti i grandi pittori sono anche grandi disegnatori, e Peterzano non è certo da meno.

Fino al 17 marzo 2013 al Castello Sforzesco di Milano, gratuitamente, si possono ammirare 132 disegni del pittore rinascimentale e di altri illustri come il Parmigianino, Luini e altri anonimi lombardi. Sono esposti studi di un particolare o di un personaggio, ritrovabili successivamente nei diversi quadri in fotografia. La mostra è interessante ma l’allestimento lascia un po a desiderare, infatti è vittima di un male molto diffuso in Italia: i pannelli informativi scritti con un linguaggio poco accessibile. Tuttavia va evidenziata la lungimirante gratuità della mostra, che sostituisce quella di Bramantino, altro pittore rinascimentale lombardo, visitabile fino all’ottobre scorso.

Senz’altro un appuntamento importante per osservare lo stato dell’arte rinascimentale e il germe di quella barocca, di cui Peterzano è inconsciamente l’anello di congiunzione.