“Prisencolinensinainciusol” di Adriano Celentano. 1972.

Che Celentano fosse un po’ matto lo sappevamo tutti, ma forse molti si son dimenticati di Prisencolinensinainciusol o semplicemente non erano ancora nati quando risuonava nelle abitazioni di tutta Italia.

Ebbene, oggi risentiamo questo pezzo, scritto dal cantautore nel 1972 per calcare la mano sul tema dell’incomunicabilità. La lingua usata è di pura invenzione, ma suona come inglese maccheronico, infatti qualche parola “reale” si sente ogni tanto. Manco Celentano sapeva bene cosa volesse dire con Prisencolinensinainciusol. Lui stesso la definisce “amore universale”, ma anche ribellione alle convenzioni.

Forse è stato l’unico a far sentire il suono della propria lingua agli anglofoni, infatti in un primo momento la canzone scala solo le classifiche statunitensi. Nel 1974, trascinata dal successo, Prisencolinensinainciusol conquista le menti degli italiani e raggiunge l’apice quando viene eseguita nella trasmissione Milleluci di Raffaella Carrà, arricchita da un’ottima coreografia.

Allora la televisione era pensata e forse poteva avere senso pagare il canone per la qualità delle produzioni. Ascoltando oggi il nonsense di Celentano, la RAI potrebbe imparare ad uscire dai rigidi schemi in cui è impantanata e regalarci qualche pazzia. Forse in questo modo riconquisterà la stima dei telespettatori, che in quegli anni assistevano veramente a degli spettacoli.

Buon 2013!! L’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti

Dopo aver finito di festeggiare il Natale, eccoci di nuovo alle prese con il capodanno. Auguri di buon anno a tutti i lettori di Italiaiocisono! Il 2013 forse sará l’anno in cui la crisi allenterá il morso, un altro per riscoprire il modo con cui uscirne: noi proponiamo la cultura. Proprio questo tema sará al centro di un’evento importantissimo che occuperà tutti i prossimi 12 mesi. Il 2013 é infatti l’anno della cultura italiana negli stati uniti.

È un appuntamento importante per entrambi i paesi, molto legati a livello storico, culturale ed economico. Gli immigrati italiani nei decenni passati hanno portato con sè la voglia di lavorare, lo stile di vita e i racconti di un paese pieno di contraddizioni. Gli italiani e i propri figli hanno scalato la societá aperta statunitense, e hanno contribuito alla diffusione della nostra cultura a ogni livello. Sono diventati politici, imprenditori, attori e artisti e hanno creato una vastissima rete di relazioni tra gli USA e l’Italia che è servita per mostre, scambi culturali, aiuti economici, discussioni e molte altre attivitá. Non solo nelle celebrazioni del Columbus Day, alle vittorie sportive dell’Italia o alla Liberazione si festeggia nelle piazze delle grandi cittá americane, l’apprezzamento è continuativo e forse gli italoamericani tengono piú al nostro paese che i propri padri: constatazione al contempo dolce e amara.
Il 2013 vedrá oltre 180 eventi in 40 cittá americane, e le tematiche spazieranno dall’Arte, alla Musica, al Design, alla Cucina e tutti gli altri ambiti per cui ci possiamo permettere di mostrare la via a molti altri paesi del mondo.

Verrá mostrato il David-Apollo di Michelangelo a New York, le orchestre italiane come la Filarmonica della Scala suoneranno Verdi nelle sale da concerto statunitensi sotto la direzione di Riccardo Muti, le poesie dei grandi poeti italiani illumineranno i bus delle cittá, si festeggeranno il settecentesimo compleanno di Boccaccio e il cinquecentesimo del Principe di Machiavelli, e la lista é ancora lunga. Il grande evento é patrocinato dalle Istituzioni italiane e statunitensi, oltre che da due importantissime aziende del nostro paese: Eni e Intesa.
Insomma, per un buon inizio del 2013 vale la pena leggersi il programma, e magari pianificare un viaggio negli USA per rendersi conto della portata di questo evento. Inoltre, iniziative come Eataly riscuotono un grandissimo successo nel mondo e c’é sempre piú richiesta di made in Italy. Alla luce di tutto ció, cerchiamo di sfruttare questo anno per riscattare la nostra cultura e per renderla piú fruibile!